mercoledì 29 gennaio 2014

In questo caso vale il detto: mal comune mezzo gaudio?

Ieri su Twitter c'è stato un momento particolare, tutto si è scatenato quando Mike Butcher scopre che il DC Francesco Caio (e quindi l'Italia) non ha una presenza "ufficiale" né su Twitter e neanche un sito web ufficiale sul tema dell'Agenda Digitale.
Vista la popolarità di Mike con i suoi 72000+ followers si è scatenato l'inferno.


Qualcuno l'ha definito un momento imbarazzante per l'Italia, infatti, Alberto Onetti, in tempo reale mentre tutto accadeva, aggiornava il suo Blog su Corriere.it dicendo: "...Oggi ho seguito, un po’ in imbarazzo, una discussione via Twitter"


Qualcuno è riuscito anche a fare dell'ironia:

Tutto questo non era effettivamente una novità, in questo stesso blog ad ottobre dello scorso anno avevo pubblicato una tabella sulla presenza online di tutti i Digital Champions EU. Si può notare che l'Italia è in buona compagnia, molti altri DC non sono presenti su Twitter.
Vi posso dire anche di più: alcuni tra quelli presenti non usano Twitter anche da mesi.
Ora si potrebbe fare una riflessione se la presenza Social è un MUST per chi ha un ruolo pubblico.
La mia personale opinione è: si! Chi vuole ricoprire un ruolo, che oltretutto si chiama Digital Champion e/o Mr Agenda Digitale, deve necessariamente essere Social ed usare questi mezzi con disinvoltura. Non ci si può chiudere nella frase "siamo impegnati nella delivery", come dire, non ci interessano le chiacchiere.

Lo dimostra la stessa Neelie Kroes (vice Commissario EU) nella sua presenza Social. E' stata proprio lei ieri ad intercettare le richieste di Mike Butcher.

Per chiudere solo un piccolo appunto anche all'Europa, la tabella suddetta era stata da me trovata sui siti ufficiali dell'Agenda Digitale Europea, quando poi ho cominciato a pubblicarla, a scrivere ai vari DCs, è stata eliminata.




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